Parole

Significato fondamentale e figurato

Ogni parola ha uno o più significati fondamentali.
Il significato delle parole è riportato nei dizionari, generalmente insieme alla divisione in sillabe, all’etimologia e all’indicazione della categoria di appartenenza della parola.

basilico (ba-sì-li-co) s.m.
Pianta erbacea
Dal latino basilicum, che è dal greco basilikón.


La maggior parte delle parole ha più di un significato. Questo fenomeno è detto polisemia. Nei dizionari, i diversi significati di una parola sono distinti da un numero progressivo.

anello (a-nel-lo) s.m.
1. Cerchietto di metallo che si porta al dito.
2. Elemento a forma di cerchio.
3. Ciocca di capelli ricci.
ecc.


La polisemia a volte porta con sé un altro fenomeno: l’enantiosemia. Alcune parole non solo hanno più di un significato ma questi significati possono essere opposti tra loro. Per esempio, tirare significa ‘applicare una forza a un oggetto per muoverlo o spostarlo’ verso di sé o, all’opposto, lontano da sé.


Molte parole hanno anche un significato figurato, che si manifesta nel contesto della frase. Il significato figurato è una metafora: un trasferimento di significato. Al posto del vocabolo più ovvio se ne usa un altro che suggerisce lo stesso concetto in modo nuovo. Le metafore riportate nei dizionari sono quelle diventate convenzionali, al pari del significato fondamentale. Nei dizionari, il significato figurato è indicato dall’abbrevazione fig.

gettare (get-tà-re) v.tr.
1. Tirare lontano da sé con un gesto rapido.
fig. scrivere velocemente.


Alcune parole, diverse per significato ed etimologia, hanno lo stesso suono o la stessa grafia. Questo fenomeno è detto omonimia. Le parole che hanno lo stesso suono sono dette omofone. Le parole che hanno la stessa grafia sono dette omografe.

Molte parole hanno la stessa grafia ma non lo stesso suono: la diversità del suono è data dall’accento, che cade su una sillaba differente, o dalle vocali (e, o) che possono essere aperte o chiuse.

Esempi di parole con e aperta / e chiusa:
affetto (affètto, affétto), collega (colléga, collèga), legge (lègge, légge), mente (mènte, ménte), pesca (pèsca, pésca), venti (vènti, vénti)

Esempi di parole con o aperta / o chiusa:
botte (bòtte, bótte), foro (fòro, fóro), mozzo (mòzzo, mózzo), posta (pòsta, pósta), scorta (scòrta, scórta), volto (vòlto, vólto)

Esempi di parole con accento diverso:
ambito (àmbito, ambìto), ancora (ancóra, àncora), balia (bàlia, balìa), capitano (càpitano, capitàno), circuito (circùito, circuìto), leggere (lèggere, leggère), nocciolo (nòcciolo, nocciòlo), perdono (pèrdono, perdóno), presidi (prèsidi, presìdi), principi (prìncipi, princìpi), subito (sùbito, subìto).

Alcune parole hanno lo stesso suono ma non la stessa grafia: per esempio, anno, hanno; a, ha; cielo, celo.

Infine, numerose parole sono omonimi perfetti: hanno lo stesso suono e la stessa grafia. Esempi di parole di questo tipo sono: amo, breve, fiera, fuso, lente, letto, lotto, marcia, messa, messo, metro, miglio, sala, sale, sole, spoglio, tasso.

Nei dizionari, le parole omonime (ad esclusione dei verbi coniugati e dei sostantivi e aggettivi plurali) sono riportate separatamente e distinte da un numero posto in apice dopo la parola.

ancora 1 (an-có-ra) avv.

ancora 2 (àn-co-ra) s.f.




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